Riassunto del film
La storia della Mummia a Mezza voce, lungometraggio filmato principalmente nei giardini di Parigi che formano come un unico giardino immaginario, si sviluppa intorno a cinque statue che sono altrettante tappe di un percorso iniziatico : la statua di un cavallo di pietra al ponte dell’Alma incarnazione di una forza vitale che si sprigiona dalla pietra ; la statua della Libertà nel giardino del Lussemburgo o illusione della libertà ; la statua della Scrittura (al Lussemburgo) che ravvisa nell’esistenza un gioco di maschere ; la statua dell’Aurora (giardino di Marco Polo) o promessa di un significato ; la statua della fontana Carpeaux. Una giovane donna fa l’esperienza dell’iniziazione che è soprattutto, nel senso etimologico della parola desiderio di " cominciare ". Si tratta per questa donna di spingersi all’estremo limite del proprio corpo, come all’ estremo di qualsiasi atto, dove non si puo più andare oltre : a questo punto soltanto puo avventurarsi, affinchè forse allora tutto cominci. Drizzato all’orizzonte della morte il corpo si solleva nell’eccesso della crisi finchè precipita. La giovane donna agonizza in una vasca di sabbia per i bambini, al Champ de Mars, si raggomitola in posizione fetale come le mummie peruviane. Sopravvengono allora personaggi che arieggiano a re magi i quali trasformano la giovane donna in mummia : l’avvolgono nell’ovatta e in preziosi tessuti, l’arrotolano in un manto di parole, le poggiano in capo una maschera di toro dai denti di specchio e dalle larghe orecchie variopinte, la maschera che serve nella cerimonia peruviana della Diablada, una danza che fa da esorcismo nei pressi del lago Titicaca. Tutto ormai è a posto perchè possano operare per la resurrezione della mummia coloro che hanno il compito di mutare il non senso in senso : in particolare l’alpinista, il musicista, il pittore, un giocatore di yoyo, versione moderna dell’antica Parca. Segue il rito dei bambini che riuniscono gli elementi di una gigantesca carta geografica del mondo sulla quale camminano giocando alla Settimana. Aiutati da alcuni magi, da angeli corridori gravidi e da una cavallerizza che monta un cavallo bianco dalle ali di struzzo, i bambini trasformano le mappe del mondo in aquiloni. Nel momento in cui il puzzle ricomposto si mette finalmente a volare, ecco che la mummia emerge a poco a poco dai tessuti che l’avvolgono a pie’della fontana Carpeaux la quale rappresenta il globo tenuto dalle quattro danzatrici che incarnano i quattro continenti. La mummia trova la via che porta ad un inizio danzato : balla fra i cavalli marini della fontana asciutta, anche lei cavallo. Con un colpo di bacchetta magica fa dono dell’acqua alla fontana muta e trascina nella spirale della danza centinaia di bambini che impugnano le bandiere di tutti i paesi e le fanno scorrere nell’acqua per sostituirli con un mazzo di fiori, segno del mondo riunificato al di là delle varie nazionalità. La donna affida a un bimbo la sua bacchetta magica, un bimbo troppo piccolo per essere capace di ballare, il bimbo del futuro, un bimbo meticcio. Poi un po a mo’ del Pifferaio magico si allontana tenendo un cavallo per la briglia seguita da tutti i bambini che vedono in lei, possiamo crederlo, la promessa di un mondo migliore, di una metamorfosi possibile dell’essere, di un’alchimia che permetta al fuoco di riaccendersi.