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Revue Udnie n°0

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ANNA-LUISA PIGNATELLI:

IL PALO VOLATORE 0 IL GIOCO DEGLI UOMINI UCCELLO.

Da un lato della plazza i ballerine eseguivono, instancabili, la danza della conquista, dall'altro lato la danza del torello: la gente osservava attenta, passando da un gruppo all' altro, facendo un salto al mercato, che si stava svolgendo sotto tettoie e baldacchini vicino alla chiesa, per comprare un paio di scarpe o i fila per tessere, un mazzo di cipolle o un po' di peperoncino piccante.

Nella chiesa si stava celebrando la messa in ancre della santa patrona, la Vergine del Transita. La gente entrava nel tempio per accendere una candela, poi tornava ad osservare le danze di sapore pagano.

Fra i ballerini, gli spettatori, i venditori di cianfrusaglie, si aggiravano gruppi di soldate, sempre presenti in ogni villaggio, il fucile a tracolla ed il beretto calcato sugli occhi leggermente obliqui della gente maya; si distraevano gedendo di quel giorno particolare, che smorzava la tensione sempre presente nella loro vita, di un attacco dei guerriglieri appostati sulle montagne.

A mezzogiorno, finalmente, un lungo e penetrante fischio lacera' l'atmosfera surriscaldata dalle danze, dal sole e dall'aguardiente: un suono indimenticabile, carico di promesse; ci fu un attimo di silenzio, un punto di sospenzione, di .attesa: il palo volatore, fiero contro il.cielo azurro, richiamo' su di sé l'attenzione dei presenti.

Intorno al palo, sulla cui punta era fissata un'impalcatura a forma piramidale detta canasta , alcuni ballerine vestiti di arancione e di rossa, con grandi cappelli impennacchiati, iniziarono la danza accompagnati del suono della marimba, che un vecchletto suonava con mana, leggera ed aria concentrata, in bocca una sigaretta che si consumava lentamente, la cui cenere cadeva giù a sporcare le assicelle dello strumento.

Culla schiena dei danzatori, detti "angelitos" angeletti, due alette di cartone confermavano la loro essenza celestiale.

Insieme a loro ballavono due personaggi muniti di coda, vestiti di nero, con in mano una piccola frustra, impersonificanti due scimie, con la giubba ornata da guarnizioni bianche, gialle e rosse e la teste fasciata da un beretto a losanghe nere ed arancioni. La faccia era nascosta da due bande rosa che lasciavano liberi solo il naso e gli occhï.

I colori dell' abito e delle guarnizioni ben lungi dell'essere casuali, rimandavano a quanto descritto nel Popol Vuh. In taie libro il nero è associato ai sentiments malvagi mentre il bianco, il rosa ed il gia llo simbol eggiano le ::.verse ere o f :si at tr averso le quali è passato il popolo maya quiché nel suo cammino verso la civiltà.

Gli uomini scimmia, inconsapevoïi del significato simbolico des loro abiti, si muovevano agili, inchinandosi davanti agli angeli, - uno des quali sventolava, durante la danza,la bandiera guatemalteca--, abbracciandoli e baciandoli.

A1 fianco del palo erano legate due scale di legno, une di seguito all'altra, che permettevano ai ballerini di raggiugere la canasta, alla quale erano fissate due corde terminanti in un cappio.

La canasta era collegata alla cima del palo per mezzo di un cilindro rotatorio terminante in une ponta biforcuta, une specie di forchetta a due denti rivolta verso il cielo; il cilindro, legato al palo da diciotto giri di corda, era stato unto internamente di grasso di bue, affinché potesse ruotare dolcemente sol palo.

I1 ballo fu breve la marimba cesso di suonare: i due uomini scimmia, grandi sacerdoti della rappresentazione, seduti sulla canasta in cime al. paio, sistemarono bene le corde elle quali si sarebbero legati i volatori esse avrebbero dovuto snodarsi ? entamente ben tese e senza mai intrecciarsi, formando cerchi sempre pis grandi fino a toccare il suolo :.

Due angeli cessarono dl ballare e si arrampicarono, cor passo sicuro e senza esitazioni, sulla scala: mentre, a cavalcioni sui pali della canasta, si assicuravano alle corde, introducendo un piede nel cappio, in piazza si fece silenzio, un attimo di attesa breve ed intenso prima che si lanciassero a capofitto nel vuoto, une gamba tesa e l'aura piegata, l'agile ccrpo risplendete nel sole.

Un lungo fischio lacerô l'aria mentre la marimba ed il tamburo presero a suonare con frenesia.

Dopo aver volteggiato lentamente questi uomini uccelo si rovesciarono con felina mossa di gatto; toccandc, in piedi, il suolo .

L'atmosfera era incandata: a breve distanza l'uno dall'atro si susseguirono altri voli, ai quali presero parte molli giovani del villagio Gli uomini scimmia, rimasti in cima al palo, si adraiarono con la faccia rivolta al cielo, lungo gli assi di legno della canasta.

Lassù, ebbri di luce, sembravano rondins adorants. il sole, :entre sotto di loro gli uomini angeli volavano, impossessandosi del vuoto.

Poi, dopo qualche tempo, si riscossero dal torpore e si lanciarono a loro turno nello spazio blu, strane

Assistevo ad un rito di adorazione del sole, della fertilità e della vita, al quale partecipavano le anime dei defunti, simboliazzate dai volatori che, arrampicandosi sul palo, ascendevano al cielo, dove risiedevano gli antenati, per poi spiccare il volo versa la terra, raggiungere i vivi e participare, insieme a loro, alla festa del villagio.

La gente il piazza, ormai assuefatta, non prestava più attenzione a quello spettacolo che garantiva la presenza delle anime degli antenati in seno alla comunità, nel sacro giorno della santa patrona.

I giovani pronti a lanciarsi nel vuoto si facevano sempre più numerosi: i candidati, resi intrepedi dall'alcol, desideravano inebriarsi di luce, di sole e di libertà, discendendo al suolo fra l'indifferenza generale: l'attenzione si risvegliava solo quando uno di essi toccava terra goffamente, magari inciampando o colpendosi malamente: cia sollevava l'ilarità del presenti.

A volte, è successo, alcuni uomini si sono sfracellati a terra: a causa di questi episodi il gioco è stato proibito in alcune comunità.

Lasciai Joyabaj alle cinque del pomeriggio: le corde del palo volatore continuarono a volteggiare fino a sera, permettendo agli uomini ad esse appesi di adorare la vita e di ricordare i morti: spettacolo stregato ed ammaliatore dello straordinario popolo maya quiché.

(Extrait du sixième chapitre)

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Révision : 15 avril 2003